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FAQ

Ricevo molte richieste e messaggi da persone interessate al mio lavoro e, sebbene mi piaccia sentire parlare di progetti e idee, non sempre riesco a rispondere rapidamente. Ecco alcune risposte alle domande che ricevo più frequentemente.


Come hai iniziato?

Mi è sempre piaciuto molto disegnare, fin da bambino, ma l'approccio definitivo verso quello che è diventato il mio lavoro avvenne quando iniziai a fare il graphic designer, nel 1978: lavoro puramente manuale, uso quotidiano della carta per ogni tipo di progetto, sviluppo di mockup e prototipi per il packaging.
Concretamente le prime due opere le realizzai nel 2005, durante la mia permanenza in Spagna: volevo abbellire un paio di pareti vuote del salone di casa.

 

Che tipo di materiali usi?

Lavoro esclusivamente con carte Favini, una tra le aziende più importanti del settore a livello mondiale. Abbiamo iniziato uno stretto rapporto di collaborazione all'inizio del 2014, quando rientrai in Italia. Senza conoscermi mi ricevettero nella loro sede, ascoltarono con attenzione il mio progetto artistico e mi diedero fiducia. Ricordo ancora con emozione che alla fine del nostro incontro il responsabile di prodotto mi disse: "Facci la lista della spesa, da oggi le nostre carte sono tue!"
E poi un'infinità tra matite, cutter, tappetini da taglio, pennarelli, colle (viniliche, a caldo, spray, stick, cianoacriliche, acetoviniliche), nastri adesivi e bi-adesivi, righe, squadre, laminil, calibro, occhiali speciali da ingrandimento e molto altro ancora...

 

Ti avvali di strumenti tecnologici/meccanici per la realizzazione delle tue opere?

Uso solo un programma di grafica vettoriale per definire forme e dimensioni delle opere, in particolare quelle delle automobili. Una volta stampati i tracciati, tutto il resto del processo è esclusivamente manuale: disegno, piega, curvatura, taglio, incollaggio e assemblaggio. Niente laser, fustelle, CAD/CAM, stampa 3D, plotter o quant'altro. 

Vorrei acquistare un tuo pezzo. Cosa devo fare?

Mi puoi scrivere utilizzando il form che trovi nella sezione INFO/Contatto, oppure inviarmi un'email o contattarmi telefonicamente.

Le opere presenti nel sito sono tutte quelle che fai o ce ne sono altre?
Qui c'è praticamente tutto quanto prodotto fino a metà 2021, ma lavoro molto anche su incarico. Non ho un "catalogo" fisso tra cui scegliere, spesso la nascita di un'opera è frutto di richieste da parte del committente e di un successivo confronto molto stimolante. 

Quanto costa una tua opera?

I prezzi variano molto tra le più economiche e le più impegnative: posso dirti che le opere più accessibili sono quelle della linea Pocket Hearts, mentre tra le più costose c'è ad esempio la Ferrari SF90 Stradale, per la cui realizzazione mi ci sono voluti 6 mesi!
In ogni caso, ciò che concorre a determinare il valore di un'opera non è solamente il tempo impiegato o la complessità, ma un'insieme di dati che compongono una formula: bisogna sommare le dimensioni (base x altezza x profondità), il risultato dovrà poi essere moltiplicato per un coefficiente, e infine moltiplicato ancora per 10.
Il coefficiente artistico è determinato dalla visibilità (partecipazione a mostre, fiere, aste, concorsi internazionali, presenza sulla stampa e altro). Insomma, un calcolo piuttosto complesso!

I pezzi che produci sono unici o realizzi anche multipli?
Attualmente faccio solo pezzi unici. Forse un giorno potrei cambiare idea, ma fino ad oggi penso che la produzione in serie prevede costi non indifferenti che potrebbero essere giustificati solo da incarichi ad hoc, ma innanzitutto continuo a credere che la realizzazione di multipli snaturerebbe lo spirito su cui baso il mio lavoro: l'unicità e la totale artigianalità.

In futuro prevedi l'impiego di altri materiali, oltre alla carta?
È da tempo che ci sto riflettendo e l'idea mi piace davvero, ho allo studio disegni e prototipi che potrebbero sfociare tra non molto in una nuova serie, ma per il momento è tutto ancora top-secret! 

Cosa significa la tua arte? Come caratterizzi il tuo lavoro?
L'analisi è compito dello spettatore, non dell'artista. L'artista fa domande, non sono particolarmente interessato alle risposte. Quindi, per caratterizzare i miei lavori o spiegare la loro unicità, questo è il lavoro di altri. I miei pezzi sono realizzati con carta piegata, tagliata e incollata ispirata a più fonti (questo è il "cosa").  

Il "cosa" non è la domanda importante. Le domande importanti sono come/perché?

Non guardo una cosa specifica e ci faccio un pezzo. Il mio lavoro non è didattico, non sto cercando di spiegare o presentare un'idea specifica nei miei pezzi. Presumo uno spettatore con una conoscenza limitata del mio lavoro/processo/intento. Voglio che il lavoro resti senza spiegazioni scritte.  

Non sono interessato al 100% alla classificazione. Il mio lavoro non è facilmente racchiuso in categorie predefinite. Non sta bene sotto l'ombrellone.

Da un punto di vista filosofico, non sono del tutto sicuro di cosa si ottiene etichettando e definendo l'arte. La maggior parte degli artisti lavora in un percorso fluido non lineare e sono onnivori in termini di ispirazione. Diffido degli artisti che cercano ispirazione solo in persone che lavorano in campi simili. Dobbiamo "uscire di più"!

Ascolti musica mentre lavori?

Praticamente sempre! Mi considero ironicamente un musicista mancato, suono le tastiere da oltre 50 anni e amo la musica, non potrei immaginare la mia vita senza di essa! Non solo è una grande compagna, ma è tra le fonti principali di ispirazione del mio lavoro. Non a caso due serie delle mie opere sono intitolate a band di Progressive Rock: i Genesis e i Big Big Train. I primi sono da decenni un'autentica leggenda, i secondi una fantastica realtà attuale a livello planetario che seguo con passione da diversi anni. Con alcuni dei componenti - e centinaia di fan sparsi per il mondo - si è anche instaurato un bellissimo rapporto di amicizia e collaborazione!
 

Se compro un pezzo, come posso proteggerlo da eventuali danni?

Alcune opere necessitano di una manutenzione minima e semplice, il loro più grande nemico sono la polvere e le dita curiose. La gente vuole sempre toccare! Pertanto spesso un piumino o un panno morbido saranno sufficienti, assieme ad un bel cartello posto di fianco all'opera con su scritto "NON TOCCARE!" :-) Per altre, più delicate, suggerisco l'inserimento in una teca realizzata su misura, come si può vedere da alcune foto nel sito.

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